Il porto di Palermo inizia la sua rivoluzione.
Dopo il dissequestro del molo Vittorio Veneto e la ripresa dei lavori alla stazione marittima sarà la volta dei silos.
Ben 22 silos ospitati sul molo Piave verranno demoliti insieme ad un piccolo fabbricato ad essi adiacente per aumentare la potenzialità dello stesso.
Qualche mese fa, si era pensato a realizzare un grosso graffito come quello realizzato al porto di Palermo per migliorare l’aspetto estetico degli stessi.
Vi erano stati dei contatti tra Ente Porto e gli artisti che dovevano realizzarli, ma poi tutto si è arenato, probabilmente perchè essendone prevista la demolizione in tempi brevi si è preferito non spendere fondi in tempi di magra.
Adesso è tutto pronto. Il progetto è stato redatto e approvato, il bando di gara è stato pubblicato, non resta che attendere l’esisto dello stesso e l’inizio dei lavori.
Il termine ultimo per la presentazione delle offerte è fissato per il 17/04/2018 alle ore 10:00
L’importo dei lavori è di 925.185,73 euro.
I lavori avranno una durata di 80 giorni dalla data del verbale di consegna dei lavori.
I lavori di demolizione procederanno con cautela e con ordine, dall’alto verso il basso e saranno condotti in maniera da non pregiudicare la stabilità delle strutture di base prima del completamento delle demolizioni.
Durante le lavorazioni per motivi di sicurezza saranno previsti, sul perimetro dell’area, delle recinzioni, zavorrate ed ancorate al suolo, dotate di rete metallica idonea a contenere eventuali detriti che venissero proiettati verso l’esterno dell’area di cantiere.
Il materiale di demolizione non deve essere gettato dall’alto, ma deve essere calato a terra con mezzi idonei.
Al fine di ridurre il sollevamento della polvere durante i lavori di demolizione, le strutture da demolire saranno irrorate con acqua.
La demolizione sarà effettuata per parti di strutture e sarà vietata la demolizione per rovesciamento. La sequenza di demolizione, illustrata negli elaborati grafici, rappresenta le diverse fasi lavorative.
Il progetto esecutivo di demolizione è assoggettato alle prescrizioni dettate dal D. Lgs 81/2008 e specificamente i lavori sono disciplinati alla sezione VIII dell’Allegato 6, artt. dal n. 150 al n. 156. Le tipologie di demolizioni previste sono la “Demolizione Controllata” e la “Demolizione Meccanica”.
La scelta di tali tipologie è dettata per le finalità da perseguire:
- contenere i tempi di esecuzione dell’intervento;
- ridurre le criticità e gli imprevisti in corso d’opera;
- minimizzare i costi legati all’impiego di mezzi, attrezzature e manodopera;
- garantire la sicurezza e la tutela dei soggetti che vengono coinvolti attivamente e passivamente nella demolizione;
- accessibilità e avvicinamento dei mezzi meccanici preposti all’intervento di demolizione;
- ottimizzare le operazioni di smaltimento dei materiali provenienti dalle demolizioni.
Il progetto esecutivo di demolizione è stato preceduto da sopralluoghi che hanno consentito di rilevare l’esatta geometria della struttura e la presenza di materiali non strutturali da rimuovere prima dell’avvio delle operazioni connesse alla demolizione.
Altresì le operazioni di indagine hanno interessato l’area circostante identificando la disponibilità di spazi operativi, a contorno dei silos, per l’organizzazione del cantiere, individuando:
- la presenza, nelle immediate vicinanze, di manufatti da salvaguardare;
- la presenza dei sottoservizi pubblici (rete elettrica, telefonica, idrica, fognante);
- l’area da recintare per l’impianto del cantiere;
- l’area per l’accesso e movimentazione mezzi meccanici;
- l’area per il deposito temporaneo degli sfabbricidi e materiali ferrosi;
e per il posizionamento:
- dell’autogru per la demolizione controllata;
- del cestello per l’avvicinare gli addetti a quota per operazioni di demolizione; dell’escavatore UHD con braccio fino a 30 m. e con pinza frantumatrice per la demolizione meccanica;
- del sistema di abbattimento delle polveri;
- dei canali convogliatori per la rimozione delle macerie.
La demolizione dovrà procedere avendo accortezza di rimuovere, passo passo, gli anelli del silos e tenendo presente di contenere e minimizzare lo spostamento del baricentro delle masse durante lo svolgimento delle operazioni di demolizione.
Prima delle operazioni di demolizione sarà cura dell’impresa rimuovere tutte le parti non strutturali e le parti divelte, connesse ai silos mediante utilizzo di appositi attrezzi e canali convogliatori.
Tecniche di demolizione
Le tipologie di demolizioni previste sono la Demolizione Controllata e la Demolizione Meccanica. La scelta di tali tipologie ha lo scopo di contenere i tempi ed i costi di esecuzione, di ottimizzare le operazioni di recupero/smaltimento dei materiali, nonché di garantire la massima sicurezza e tutela dei soggetti coinvolti nella demolizione.
Demolizione controllata
La demolizione controllata sarà eseguita, come evidenziato nelle tavole grafiche, nelle parti superiori dei silos e dovrà procedere attraverso l’utilizzo di apposita sega a disco diamantato nel modo seguente:
- Perforazione degli anelli dei silos;
- Inserimento dei profilati HEA nei fori già predisposti;
- Fissaggio dei profilati HEA alle funi dell’autogru;
- Taglio delle pareti dell’anello del silos con sega a disco diamantato;
- Sollevamento dell’anello e la discesa dello stesso in apposita area del cantiere e/o caricati sui mezzi di trasporto per il conferimento in discarica.
Gli operatori, nella fase della demolizione controllata, raggiungeranno il piano di lavoro mediante il cestello per il sollevamento delle persone, muniti di idonea imbracatura anticaduta con connettore e cordino in modo tale da operare sempre in trattenuta.
Demolizione meccanica
A completamento della decostruzione della struttura degli anelli, seguirà la demolizione meccanica nella restante parte della struttura dei silos mediante escavatore UHD, con braccio di 30 m e con pinza frantumatrice, il quale provvederà ad effettuare, in modo ordinato e nella stessa sequenza, la frantumazione delle restanti parti della struttura, avendo cura di sgombrare, sollecitamente, il campo di lavoro dai materiali provenienti dalla frantumazione.
La demolizione meccanica dovrà essere eseguita con l’ausilio di escavatore UHD, con braccio di 30 m e con pinza frantumatrice, assistito da un autocarro e da una minipala per l’allontanamento dei detriti dal cantiere, un sistema di cannoni nebulizzatori per l’abbattimento delle polveri.
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La cosa ideale, sarebbe costruire qui, una nuova, vera stazione marittima con le passerelle semoventi di imbarco/sbarco e tutti i servizi del caso dentro l’edificio.
La vecchia struttura chiaramente la si lascia, a servizio dei traghetti passeggeri, con servizi, bar e quant’altro com’era un tempo.
Il porto in generale avrebbe davvero bisogno di essere completamente ripensato.
molto bene, si liberino gli spazi e si consenta ai palermitani di passeggiare sui moli.
peccato per i graffiti, ma meglio così. tutte le strutture verticali, i muri e le cancellate che separano il mare dalla città andrebbero demolite. il problema principale resta quello dei camion. si è deciso di non spostare tutto il traffico merci su termini imerese, e dunque cosa si farà? I camion continueranno a scorazzare sul lungomare e ad inquinare?
a rendere impossibile l’attraversamento della strada?
a creare traffico?
perché non pedonalizzare tutto il lungomare, e non mettere tutto il traffico in un tunnel? linee metro o tram che colleghino direttamente con le stazioni centrale e notarbartolo.
la stazione marittima dovrebbe risorgere con un’architettura contemporanea. il progetto c’è ancora? o restaureranno semplicemente la vecchia stazione?
passeggiare sui moli?
una volta in bici i carabinieri mi hanno fermato all’ingresso del porto e non mi hanno fatto entrare
gli ho detto che stavo solo facendo un giro e volevo vedere il mare e respirare un po’ di aria marina
mi hanno detto che per regola si può entrare al porto solo se devi partire con la nave o se devi andare a prendere amici e parenti che arrivano
boh?
è vero, ma a volte si entra tranquillamente, e nessuno rompe le scatole. il problema non sono gli agenti, ma il traffico incontrollato di camion e macchine nella zona antistante ai moli. una vera bolgia, e non stanno attenti.
il mare è dunque negato al porto, riappare alla cala e al foro italico, e torna ad essere vietato per tutta via messina marine. chi ci va, lo fa a suo rischio e pericolo. vediamo se con lo stand florio migliora qualcosa. da sant’erasmo in poi, non c’è pace
Palermo, una delle poche rimaste città di mare senza mare! Ovvero dall’Acquasanta alla Cala la vista del mare è inaccessibile ai propri cittadini. Infatti dal Secondo Dopoguerra se ne è impadronito l’Ente Porto, insieme con l’omonima stazione metro mai resa fruibile, sembra soltanto per questioni burocratiche di competenze. Probabilmente costoro hanno preso un po’ troppo alla lettera il significato del nome greco della città, Panormus, ovvero TUTTO PORTO. Il resto non conta!
Demolizione secondo me inutile e costosa. Si cambia l’immagine del porto.